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L'impresa

A 13 anni a piedi lungo la Via degli Dei :«La cosa più bella? Conoscere tanti viaggiatori»

Ambra Prati
A 13 anni a piedi lungo la Via degli Dei :«La cosa più bella? Conoscere tanti viaggiatori»

Da Bologna a Firenze: le amiche hanno percorso 130 km in 5 giorni insieme ai loro papà

30 giugno 2024
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Reggio Emilia Alla domanda se lo rifarebbero, le due amiche di 13 anni danno risposte diverse. «Non credo. Preferisco il mare e le comodità. Magari quando sarò più grande», dice la prima. «Lo rifarei subito: è stata un’esperienza bellissima che ricorderò sempre», dice la seconda più entusiasta. Su un fatto, invece, concordano all’unisono. «L’aspetto più bello? Gli incontri con i viaggiatori: ciascuno unico e con la propria storia». In comune non hanno solo il nome _ Viola Bizzocchi e Viola Lenzini _ , la scuola (hanno terminato la stessa classe alla seconda media dell’Aosta) e un’amicizia nata all’asilo, ma pure padri avvocati e compagni d’avventura – Nicola Bizzocchi e Simone Lenzini, che nel 2022 portarono una forma intera di Parmigiano-Reggiano del peso di 40 chili sul monte Cusna – i quali hanno voluto spronare le figlie a misurarsi in un’impresa inconsueta per la loro età: percorrere, a piedi e in tenda, la Via degli Dei.

Il nome deriva dal fatto che il percorso attraversa monti e località intitolate ad antiche divinità pagane come Monte Adone, Monzuno (monte di Giove), monte Venere e monte Luario ( Lua era la dea romana dell’espiazione). Si tratta di un tracciato – conosciuto fin dal Medioevo, strada militare per i romani e oggi sentiero Cai che tocca luoghi della Linea Gotica – di 130 chilometri che attraversa l’Appennino tosco-emiliano: da piazza Maggiore a Bologna fino a piazza della Signoria a Firenze. Dieci tappe (con tanto di credenziali con i timbri per ogni meta raggiunta) da percorrere in sette giorni, anche in bicicletta e dormendo in strutture.

«Noi però abbiamo deciso di andare a piedi e portarci le tende – hanno spiegato i due papà –, Le ragazze sono state bravissime: pur non essendo abituate a camminare hanno affrontato la strada, a saliscendi, senza scorciatoie, percorrendo dai 30 ai 40 chilometri al giorno. Siamo perfino arrivati in anticipo: in cinque giorni. L’impresa è tutta loro: erano le uniche di quell’età». Non sono mancate le disavventure. Il quartetto reggiano è partito il 22 giugno per arrivare il 26 giugno, proprio nei giorni in cui il maltempo si è scatenato. «È stato un nubifragio. Certi tratti si sono allagati – racconta Viola Bizzocchi –. Ci siamo dovuti fermare in un campeggio per asciugare la roba, fradicia e infangata».

Il contrappasso per il neofita del trekking, poi, sono stati i dolori «a piedi e ginocchia». Ma il sole è tornato a splendere, regalando emozioni. «Quando siamo arrivati in cima a Banditacce (il punto più alto a 1.200 metri) abbiamo suonato il campanaccio legato a un albero che, secondo la tradizione, porta bene», ha detto Viola Lenzoni. L’amica invece ha avuto un brivido «alla vista di Fiesole». Le 13enni hanno apprezzato più di tutto conoscere tanti viaggiatori. «C’era un nonno con il nipote, due amiche una della quali lavorava alla tesi, una signora da sola che ha festeggiato il suo compleanno sulla via, alcuni americani, il giovane Leonardo col cane Ringo che non aveva voglia di camminare e che si è rivelato un coccolone». E le madri? Secondo i papà «sono state dapprima apprensive, poi incredule. Pensavano che saremmo tornati indietro subito («vi aspettiamo per cena», ironizzavano); quando hanno capito che facevamo sul serio, ci hanno seguito tramite il Gps». l © RIPRODUZIONE RISERVATA