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Reggiana, ecco William Viali: «Il gioco, per conquistare Reggio»

Reggiana, ecco William Viali: «Il gioco, per conquistare Reggio»

Il nuovo allenatore granata nega di essere un integralista della tattica: «Mi piacerebbe una squadra capace di cambiare volto durante la partita»

27 giugno 2024
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È un William Viali subito a suo agio, padrone della situazione, come se fosse alla Reggiana da sempre. Spigliato, pronto, diplomatico e con un obiettivo ben preciso.

«La permanenza in categoria è un patrimonio della Reggiana – rimarca - ed è il primo obiettivo da cogliere per la stragrande maggioranza delle squadre. Ogni anno c'è un equilibrio incredibile e ogni anno genera sorprese positive ma anche negative, quindi la società mi ha chiesto prima di tutto la salvezza e se è possibile attraverso un gioco offensivo e piacevole. Vorrei che i tifosi si identificassero nella squadra».

Ha avuto modo di parlare con Romano Amadei?

«Non ho ancora avuto la fortuna di incontrarlo ma gli ho mandato un messaggio video prima di venire in conferenza. Amadei lo conosco per il suo vissuto da sportivo e per il suo modo di porsi. Non vedo l'ora di incontrarlo».

E' corretto affermare che vuole allestire una squadra con la difesa a quattro? Eppure nelle ultime partite a Cosenza ha giocato a tre...

«Non sono un integralista e i numeri sono relativi ma l'idea è di attuare una difesa a quattro per essere più aggressivi in mezzo al campo. A Cosenza non avevo tempo di imporre la mia idea e ho proseguito su ciò che era stato fatto con con una difesa a tre ma con un assetto molto offensivo».

Che Reggiana dobbiamo aspettarci?

«Una squadra che cambia spartito nel corso della partita, che può partire in un modo e finire in un altro. Ripeto sempre che la tattica fa giocare bene le squadre ma non le fa vincere altrimenti vincerebbero sempre le squadre che giocano bene, mentre a volte il successo sorride a chi gioca in modo diverso. Il risultato lo fa la mentalità e non il modulo».

Nell'attuale organico ci potrebbero essere giocatori poco adatti a questo assetto.

«Lo verificherò sul campo perché sono convinto che ad esempio Paolo Rozzio è un ragazzo intelligente ed evoluto saprà adattarsi bene».

Ha già avuto modo di prendere visione dei giocatori attualmente sotto contratto?

«Ho visto filmati ma fino a quando non li alleni non ti rendi conto del materiale tecnico a disposizione, anche perché ritengo fondamentale l'aspetto umano e caratteriale».

Manolo Portanova potrà far parte della sua Reggiana?

«Mi sono confrontato con il ds Pizzimenti e con la società e assieme decideremo. Lo ritengo un giocatore che può fare diversi ruoli in modo importante. Un giocatore duttile a cui piace arrivare anche alla conclusione».

Sarà chiamato anche a decidere il futuro di Cigarini...

«È palese che è un giocatore diverso rispetto a tutti e non può essere giudicato da un punto di vista tecnico. Parlerò con lui e capirò se siamo in sintonia. Deciderò assieme a Luca e alla società».

Nello scacchiere mancano diversi elementi, vedi il terzino sinistro, ma sono già arrivati Meroni e Maggio. ..

«Meroni lo conosco bene anche se è stato scelto dal ds Pizzimenti ancora prima del mio arrivo. E' un grande uomo, lavora per il bene comune, fisicamente forte, veloce e bravo sulle palle inattive. Maggio è un ragazzo interessante, ha il fiuto del gol, deve dimostrare le qualità anche in una categoria superiore. Un ragazzo che gioca a sinistra e calcia di destro, segna e fa assist con spirito di sacrificio».

La Reggiana per sostenere la B, è chiamata a dover inserire tanti giovani da valorizzare. Per lei è uno stimolo o una preoccupazione?

«Ho sempre lavorato con squadre giovani e ci saranno sicuramente dei giovani nel nostro organico».

Il calcio mercato ha associato molti suoi ex giocatori del Cosenza alla Reggiana.

«È un po' il gioco delle parti anche se è vero che nel Cosenza ho allenato tanti buoni giocatori ».

A Cosenza si sentono traditi dalla sua decisione di andarsene rinunciando anche a un contratto biennale.

«A livello sentimentale sono legato a Cosenza che mi ha dato tanto ma poi c'è l'aspetto professionale che mi ha portato a fare quella scelta perché non c'erano più le condizioni per proseguire in un progetto che avevamo iniziato. La mia scelta di lasciare un contratto importante senza avere niente in mano, se non un 10% di possibilità di andare all'Empoli, dovrebbe rendere ancora più credibili le mie motivazioni».

C'è un allenatore a cui si ispira e che ha inciso nella sua carriera?

«Cesare Prandelli che ho avuto da allenatore nella Primavera dell'Atalanta. Sono contento di arrivare dopo Alessandro Nesta, un allenatore che ha una mentalità uguale alla mia e che ha fatto un grande percorso tattico che l'ha portato su una panchina in serie A».

Che ricordi ha delle partite giocate a Reggio da avversario?

«E' sempre stato affascinante per l'atmosfera che i tifosi hanno saputo creare, in uno stadio meraviglioso e non nascondo che è stato un aspetto che ha inciso nella mia scelta di venire alla Reggiana».

Chi è Viali fuori dal rettangolo di gioco?

«Amo concedermi a fine stagione una breve vacanza in moto ma nel corso della stagione è il campo il mio punto di riferimento. Caratterialmente sono abbastanza schivo e non mi piace apparire. Durante la partita, invece, mi scaldo facilmente».

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