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Verso il derby del Secchia

Reggiana-Modena, i canarini non hanno mai segnato allo stadio Città del tricolore

Luigi Cocconcelli
Reggiana-Modena, i canarini non hanno mai segnato allo stadio Città del tricolore

Sette partite negli ultimi anni senza che i cugini andassero in rete: l’ultima loro vittoria risale al 1950

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Reggio Emilia Il calcio  è una scienza da amare, scrisse tanti anni fa Walter Veltroni. Al giorno d’oggi c’è chi prova a farlo diventare anche una scienza esatta, c’è chi - mutuando dall’applicazione al baseball - spinto da una mentalità tipicamente statunitense si mette a valutare giocatori ed allenatori sulla base di algoritmi. Sistema che se, appunto, può essere utilizzato nel baseball,  francamente fa sorridere in un mondo, come quello del pallone, dove entrano in ballo tante altre dinamiche che prescindono dalle pure cifre. Già, la statistica. I precedenti contano fino a mezzogiorno, ma la storia qualcosa dice.  Dice, ad esempio, che per il Modena il Città del tricolore è tabù. Che si chiamasse Giglio, appunto, Città del tricolore o Mapei Stadium, nel nuovo stadio cittadino i canarini hanno disputato 7 partite senza mai segnare neppure una rete.  Sabato 14 dicembre alle 15 l’ottavo confronto.

D’altra parte è proprio Reggio che risulta indigesto al Modena. Basti pensare che l’ultima volta che vinse sul campo della Reggiana risale all’ottobre del 1950. Avete letto bene, non si tratta di un refuso tipografico. Sono passati  74 anni dell’ultimo blitz modenese. Era il campionato di serie B ed il Modena s’impose 2-1, rete granata di Scagliarini e , sull’altro fronte, di Toth e Renato Brighenti, fratello maggiore del più famoso Sergio, anche lui in campo quel giorno , stella poi del Padova di Nereo Rocco ed assieme al compagno di reparto Mariani protagonista di un pareggio per 2-2 della nazionale in quel di Wembley in amichevole con l’ Inghilterra.

Sette   partite, dunque, al Città del tricolore, 4 vittorie granata ed altrettanti  pareggi, tutti  per 0. Si comincia il 2 aprile del 2000. Le squadre si erano perse di vista per anni, Reggiana tra A e B, Modena a vivacchiare in C. Fu, quel giorno, una dei pochi raggi di sole in una stagione granata deludente, con il cambio di panchina tra Speggiorin (fatale per lui la sconfitta con il Brescello) e Rumignani e salvezza guadagnata soltanto all’ultima partita. Bene, quel dì finì per 3-0 per la Reggiana, a segno nel primo tempo Bruno Trocini, attuale allenatore della Reggina in serie D,  e Beretta e, nella ripresa, di Citterio. Quasi un anno dopo, 18 marzo, si affrontano una Reggiana che va male, Maifredi è stato esonerato  con promozione dalla primavera di una vecchia gloria come Claudio Testoni, il Modena di Paolino Ponzo e Vito Grieco  veleggia a vele spiegate verso il ritorno in B. i favori sono tutti per i gialloblu, la Reggiana gioca l’ultima mezz’ora in inferiorità numerica per l’espulsione di Cherubini, ma Nuzzo si erge a protagonista, dice di no ed il match si chiude sullo 0-0-. Una settimana dopo la Reggiana toccherà, forse, il fondo della sua centenaria storia. Perde per 1-4 in quel di Brescello, che prima dell’inutile rete di Rabito si permetterà anche il lusso di fallire il rigore del possibile 5-0. Dal Cin il giorno dopo darà il benservito a Testoni, affida la panchina a Salvatore Vullo.  A fine stagione sia Reggiana che Brescello finiscono ai play-out, la Reggiana si salva, grazie al rigore parato da Nuzzo nel ritorno contro l’ Alzano,  i rivieraschi no.

Reggiana e Modena si riperdono di vista, questa volta sono i “cugini” a starsene ai piani di sopra, tanta B ed un paio di stagioni in A. Poi ci si ritrova. In una fredda, piovosa giornata di febbraio, in cui entrano in vigore misure antismog. Si gioca all’ora dei cappelletti e del bollito, la Reggiana che da qualche settimana ha in panchina Menichini subentrato a Colucci, la fa sua con una prodezza in rovesciata di Carlini. Finale burrascoso con Capuano, tecnico modenese, che si fa cacciare per aver reclamato un rigore per un fallo di Sabotic su Diop che le telecamere dimostreranno non esserci. Qualche mese dopo è Cesarini a risolvere . Il ritorno non si disputa perché, causa fallimentare gestione di Calliendo, il Modena viene estromesso dal torneo. La  terzultima  sfida è triste. Si gioca in serie D. Il Modena, di Amadei , Tosi e Salerno, che poi verranno a fare la fortuna in riva al Crostolo,   è costretto a ripartire da lì, la Reggiana--- pure , dopo la sciagurata gestione e decisione di andarsene di Mike Piazza e consorte. La cornice è da serie superiore ( 6.836 paganti in aggiunta ai 3650 abbonati), lo spettacolo un poco meno. Per lottare si lotta, l’agonismo, non manca, la lucidità sì, il Modena crea le occasioni migliori ma non passa. Finisce con uno 0-0 che farà felice soprattutto la Pergolettese, che chiuderà alla pari con il Modena per vincere poi lo spareggio. Premio di consolazione, sia Reggiana che Modena vengono ripescate. Ma causa covid e stop al campionato a Reggio quell’anno  non si gioca. La penultima 2 anni fa, sempre per via della pandemia in un primo tempo match rinviato e recuperato poi a metà settimana. Finisce  0-0, con il grande rimpianto di Rozzio  e compagni di non aver saputo capitalizzare l’ultima mezz’ora in superiorità numerica per l’espulsione di Gerli,(ma sul finire Armellino mandò una punizione a sbattere contro il palo di Venturi) ed il Modena di Tesser alla fine il campionato lo vinse per 2 punti.  Ed ecco  qualche mese fa, si gioca il derby, è mercoledì l 1 maggio, sono passati trent’anni esatti da quello entrato nei cuori e nella leggenda granata, San Siro , sponda Milan, espugnato , la folle corsa maglietta in mano di Spedy pizza Esposito, la salvezza agguantata. E per la Reggiana è un'altra festa dei lavoratori da sballo. Le squadre sono appaiate, basta un punticino per brindare alla salvezza matematica, qualcuno parla di “biscotto”, invece nella ripresa Pieragnolo si guadagna un calcio di rigore che Gondo trasforma nella rete-vittoria.