Gazzetta di Reggio

Giovedì 27 giugno

Il Trio di Alessandro Carbonare apre la rassegna estiva dei Teatri

Giulia Bassi
Il Trio di Alessandro Carbonare apre la rassegna estiva dei Teatri

Appuntamento ai Chiostri di San Pietro un viaggio musicale che spazierà da Mozart alla musica Klezmer

27 giugno 2024
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Reggio Emilia Una figura di musicista che piace tanto è quella del clarinettista Alessandro Carbonare in quanto unisce una sapienza strumentale di eccezionale livello ad una personalità speciale carica di simpatia ed empatia. Carbonare, primo clarinetto dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, sarà protagonista insieme al suo trio, l’Alessandro Carbonare Clarinet Trio, costituito da Giuseppe Muscogiuri (corno di bassetto) Luca Cipriano (clarinetto basso e corno di bassetto), che inaugura la rassegna estiva dei Teatri questa sera (ore 21.30) ai Chiostri di San Pietro. Una rassegna realizzata nell’ambito di Restate, con la collaborazione della Fondazione Palazzo Magnani, che comprende altri due appuntamenti tutti con interpreti italiani.

Il 4 luglio sarà la volta del recital pianistico di Leonora Armellini, e il 18 luglio del concerto/spettacolo “Pensa che meraviglia” imperniato sulle Quattro Stagioni di Vivaldi con l’Orchestra Dedicata, Daniele Ruzza violino solista e concertatore e la partecipazione dell’attore correggese Andrea Gherpelli come voce narrante.

Così il clarinettista Alessandro Carbonare ci introduce al concerto di stasera. «Il concerto – spiega – parte da Mozart e si allarga esulando dalla musica classica e con una discreta parte dedicata all’improvvisazione sia nello stile jazz che kletzmer. Il clarinetto è uno strumento capace di esprimersi al meglio anche negli altri generi e questo programma offre un esempio chiaro della sua duttilità. La cosa speciale sta nel fatto che il primo pezzo è questo Divertimento per tre corni di bassetto, uno strumento grande dal suono cavernoso che Mozart amava moltissimo. Non è né un fagotto né un clarinetto; con la sua estensione verso il registro grave, il corno di bassetto ha un colore più scuro che contrassegnava, non a caso, la musica massonica».

Il viaggio musicale con l’Alessandro Carbonare Clarinet Trio prosegue, dopo Mozart, con Frik Abzul di Bellafronte. «Un pezzo molto ben scritto per clarinetto, clarinetto basso e corno di bassetto – spiega Carbonare – in pratica si copre tutta l’estensione del pianoforte, a seguire “Chick” Corea Corea Jazz Suite su temi di “Armando’s Rhumba”, “Song for Sally” e “Spain” il cui arrangiamento è realizzato da Luca Cipriano. Questa, essendo per lo più jazz, ci induce ad improvvisare, mentre la successiva di Vincenzo De Filippo Pizzica e Taslim, è una musica mediterranea che incrocia le suggestioni della pizzica, la tipica danza del Salento, con i ritmi mediorientali; e per l’occasione Giuseppe suonerà anche il tamburello».

Chiude la Suite, variazioni e improvvisazioni su brani di “Russian Melody” e “Odessa Bulgarish” di musica Kletzmer, genere amatissimo da Carbonare. «Credo, in un’altra vita, di essere stato ebreo perché sento questa musica ancora più di quella classica».

Carbonare è stato tra i musicisti prediletti da Claudio Abbado, con il quale ha suonato come primo clarinetto dell’Orchestra del Festival di Lucerna prendendo parte alle mitiche registrazioni video delle Sinfonie di Mahler. Inutile sottolineare che viene volentieri a Reggio Emilia dove - ci ha confessato - si rinnova il ricordo di momenti indimenticabili accanto al grande direttore. Occasioni, sottolineiamo noi, nelle quali con il suono magico del suo clarinetto Carbonare ci ha davvero tutti deliziati».l