Gazzetta di Reggio

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Il punto

Le scuole italiane cadono a pezzi

Le scuole italiane cadono a pezzi

E gli studenti non possono fare foto per non metterle in cattiva luce

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«Niente foto al soffitto che gocciola, è contro il regolamento». Questa è quello che viene detto agli studenti per evitare la diffusione di immagini che testimoniano la mancanza dei fondi per le scuole, insufficienti a garantire la sicurezza. È ormai da molto tempo che questa problematica caratterizza gli istituti italiani, rendendo scomodo e mortificante il tempo speso all’interno degli edifici, sia per il personale che per gli studenti. Oggi solo una scuola su due ha certificati di collaudo e idoneità statica e poco più sono quelle possiedono il certificato di agibilità: dati preoccupanti, visto il quantitativo di persone che una scuola mediamente accoglie. Andando nel dettaglio, ecco altri numeri a dimostrazione di quanto le scuole italiane necessitino di mettersi in sicurezza: il 57,9% delle strutture scolastiche è priva di un certificato di agibilità e il 54,9% non possiede alcun certificato di prevenzione incendi. Inoltre il 42% è stato costruito prima del 1976 e il 41,4% è privo di collaudo statico. Questi sono i dati aggiornati al 6 settembre 2023. L’età degli edifici e l’assenza, in tanti casi, di interventi di manutenzione, stanno portando le scuole ad essere luoghi sempre più a rischio di crolli o danni. A riprova di ciò, tra il settembre 2022 e l’agosto 2023, sono stati ben 61 gli episodi di crolli o distacco di intonaco nelle scuole, 24 di queste accaduti nel sud Italia e nelle isole, 23 nel nord e 14 nel centro. Le cause sono in gran parte da ravvisare nella vetustà degli edifici e dei materiali con cui sono stati costruiti, nell’assenza o carenza di manutenzione, nella riduzione degli investimenti relativi a indagini ed interventi su controsoffitti, solai e tetti. A denunciarlo è Cittadinanzattiva – organizzazione fondata nel 1978 che promuove l’attivismo dei cittadini per la tutela dei diritti, la cura dei beni comuni e il sostegno alle persone in condizioni di debolezza – in occasione del XXI rapporto sulla sicurezza delle scuole e degli atenei, che sottolinea come si tratti di numeri mai raggiunti. Dalle interviste a 588 docenti e dirigenti risultano tante le situazioni di inadeguatezza: gran parte degli edifici presentano tracce di umidità (42%) e infiltrazioni di acqua (33%), insieme a distacchi di intonaco (36%) e addirittura crepe (23%). Per quanto riguarda l’adeguamento antisismico, nonostante il 53,8% dei comuni capoluogo di provincia abbia dichiarato di aver realizzato gli appositi interventi negli ultimi 5 anni, tali lavori hanno interessato solo il 3,1% degli edifici scolastici. La mancanza di fondi per la scuola può compromettere la qualità dell’istruzione. È importante investire nell’istruzione per garantire un ambiente educativo adeguato e stimolante.

Dopo tutti questi dati non resta che chiedersi: come possono convivere le istituzioni competenti con la consapevolezza che mettano a rischio l'incolumità e la salute delle persone?

Laura Campani,
Laura Ajazi,
Cecilia Giorgini,
Alice Muratori,
Lucia Zizzi

Studentesse del liceo artistico Chierici