Cerca rifugio dietro il bancone di Bottega 39 da quelli che lo vogliono picchiare. Allarme risse tra minori nel cuore della movida, scatta l’esposto
Reggio Emilia: l’ultimo episodio sabato. Dai titolari dei locali un ‘esposto a sindaco, questore e prefetto per la sicurezza
Reggio Emilia Un esposto rivolto al sindaco, al prefetto e al questore di Reggio con l’obiettivo di sensibilizzare le autorità cittadine in merito all’insicurezza e al degrado di piazza Fontanesi. È quanto emerso mercoledì da una prima riunione dei rappresentanti dei locali del cuore della movida reggiana, in seguito alla serata di paura vissuta sabato in alcuni locali della zona. Nei prossimi giorni i ristoratori si troveranno ancora, formalizzando il testo da presentare alle istituzioni. Una decisione maturata con un obiettivo ben chiaro: tutelare non solo le attività ma anche tutti i cittadini in un periodo, quello estivo, dove le uscite aumentano e gli eventi sono in quantità maggiore. Ne sono dimostrazione la nascita del Comitato che propone (a proprie spese) diverse iniziative, e la collaborazione con l’amministrazione comunale per alcuni eventi a partire dai “Mercoledì da Leoni”.
Cosa è successo
Sabato sera, intorno a mezzanotte, in una piazza Fontanesi non svuotata a causa delle festività ma neanche stracolma, si sono verificate scene da far west. Gruppi di ragazzini, tutti verosimilmente minorenni, si sono malmenati davanti agli occhi dei presenti. Un quadro di grande degrado che è maturato all’altezza della Salumeria Fontanesi, ma che è degenerato anche nelle vicine via del Guazzatoio e via Ponte Besolario. Il culmine si è probabilmente raggiunto all’interno del locale Bottega 39, in piazza XXIV Maggio, quando un ragazzo si è letteralmente buttato dietro al bancone per sfuggire alla banda rivale che lo stava inseguendo in modo minaccioso.
Un volo che ha allarmato dipendenti e clienti, ma che l’ha messo in salvo. Poco dopo, sono arrivati i ragazzi che, non riuscendo a raggiungerlo, hanno provato a colpirlo con una bottiglia di vetro che si è scagliata contro il bancone (vedi foto). Diversi ristoratori, allarmati da quello che stava succedendo in più punti della zona e che vedeva coinvolti diversi ragazzini (molti di loro sono magrebini di seconda generazione) hanno contattato le forze dell’ordine, arrivate in gran numero anche in considerazione del fatto che, in piazza, c’erano tante famiglie e giovani intenti a cenare o sorseggiare una bevanda in tranquillità. Alla vista dei carabinieri, intervenuti insieme alla polizia di Stato e alla polizia locale, tutti i minorenni si sono dati rapidamente alla fuga.
Cosa chiedono
Quanto accaduto, seppur non abbia fatto registrare fortunatamente feriti e non abbia prodotto danni rilevanti, ha fatto alzare il livello di attenzione perché non è la prima volta che in piazza Fontanesi queste bande giovanili rovinano la quiete degli ospiti. «Chiediamo a sindaco, prefetto e questore maggiore sicurezza e controlli mirati – sostengono il presidente del Comitato, Fabio Torricelli, e Riccardo Soncini, titolare del Rookie –. Prima di tutto, servono più controlli nei confronti dei clienti non abituali, poiché, quelli che vengono spesso, li sappiamo gestire in autonomia. Chiediamo inoltre un presidio fisso al fine settimana, in particolare la sera, quando il numero di persone è maggiore. Vogliamo che la piazza non perda il decoro e il prestigio che ha sempre avuto in questi ultimi anni». Soncini, tra l’altro, è anche residente e può confermare la parabola che sta prendendo piazza Fontanesi sul fronte sicurezza: «Negli ultimi due anni è cambiata tanto in peggio, noi chiediamo soltanto un aiuto da parte delle istituzioni perché tutti teniamo alla nostra città». Aggiunge il presidente: «Prevenire, come si suol dire, è meglio che curare. Per evitare che, in questi episodi, finiscano coinvolti anche persone che non c’entrano nulla, serve un giro di vite. Recentemente hanno sparato anche i fuochi d’artificio in mezzo alla piazza e tutti noi percepiamo anche da parte dei clienti diffidenza. Non possiamo perdere il nostro tempo a contattare costantemente le forze dell’ordine, siamo qua per lavorare». Parole importanti che, in attesa di formalizzare la lettera che sarà spedita a Comune, prefettura e questura, certificano un’insoddisfazione generale che va risolta, è il loro auspicio, con azioni decise. l © RIPRODUZIONE RISERVATA