Con l’accorpamento delle scuole via il nome di Secchi: è polemica
Reggio Emilia: fa discutere la scelta del Consiglio d’istituto di lasciare solo l’intitolazione a Zanelli. Partita una raccolta firme
Reggio Emilia Se disponessimo di un canocchiale, di quelli che magistralmente maneggiava nel 1870 padre Angelo Secchi, oggi ci servirebbe per cercare – invano – il nome dell’astronomo gesuita sulla targa che dal prossimo anno sarà affissa all’ingresso dell’Istituto superiore “Antonio Zanelli”, che fino ad oggi s’è chiamato Zanelli-Secchi. Dal prossimo anno si cambia: e l’istituto che tiene insieme i futuri geometri e i futuri periti agrari si chiamerà soltanto Antonio Zanelli. Una decisione shock, quella adottata qualche giorno fa dal consiglio d’istituto che ha deciso di non seguire l’esempio di altri istituti accorpati (dallo Scaruffi-Levi-Tricolore, fino al liceo Arioso-Spallanzani) e di abbandonare all’oblio uno dei due augusti “inquilini” della lapide che da il nome alla scuola superiore di via Fratelli Rosselli.
Sulla base di quale criterio? Abbiamo provato a chiedere udienza alla dirigente scolastica, professoressa Maria Sala per farci spiegare il motivo di questa scelta e, non avendo avuto risposta, possiamo soltanto ipotizzare qualche risposta che però non ci convince: la dicitura Zanelli-Secchi avrebbe reso troppo lungo il nuovo nome? Allora che dire di Ariosto-Spallanzani? No, non può essere questa la motivazione. Più facile pensare che abbiano pesato i numeri dei due istituti perché altrimenti non si riesce a trovare un’altra spiegazione. Di certo non dev’essere stata una decisione presa con un plebiscito, anzi. Una decisione assunta a strettissima maggioranza – 10 voti contro 9 – che boccia anche l’orientamento dei docenti che con il 73% dei voti si era detto a favore la della doppia intitolazione “Antonio Zanelli – Angelo Secchi”.
Le reazioni Una decisione, quella assunta dal consiglio d’istituto dell’ormai solo Zanelli che ha avuto l’effetto di un terremoto. Un terremoto scatenato da chi quella scuola per geometri l’ha frequentata come studente o come docente quando ancora si chiamava soltanto “Secchi”. E anche da chi sa benissimo chi sia stato per la storia dell’astrofisica mondiale, il gesuita reggiano Angelo Secchi. In poche ore, ad esempio, la petizione lanciata sulla piattadorma change.org ha raccolto firme di scienziati e anche la presa di posizione ufficiale dell’Inaf, l’Istituto nazionale di Astrofisica che fu tra i promotori delle celebrazioni per il bicentenario della nascita. Tra i promotori della petizione anche il geometra reggiano Giangiacomo Papotti che in una lettera inviata alla Gazzetta sottolinea di essere in attesa di avere copia della delibera e magari del verbale della riunione in cui il Consiglio d’istituto ha preso questa decisione che sta facendo arrabbiare tutti. Il “Gruppo Amici di Angelo Secchi” ha poi scritto una lettera aperta alla dirigente scolastica dello Zanelli.
«Con grande stupore e amarezza apprendiamo che l’istituto scolastico nato dalla fusione dello storico Istituto tecnico per Geometri Angelo Secchi e dell’IIS Antonio Zanelli, si avvia a perdere nella sua intitolazione il nome di Angelo Secchi, portato per oltre 140 anni, dal 1884, come tributo e memoria del grande scienziato reggiano». Dopo aver rievocato la carriera di Secchi, la lettera si conclude chiedendo «di riesaminare e possibilmente revocare la decisione recentemente presa dal Consiglio di Istituto, e di mantenere il nome di Angelo Secchi a fianco di quello di Antonio Zanelli nell’intitolazione dell’Istituto da Lei presieduto, come già avvenuto in molti casi per altri accorpamenti di storici istituti scolastici cittadini». Anche la sezione reggiana della Deputazione di storia patria stigmatizza la scelta del consiglio d’istituto esprimendo per essa «amarezza e stupore». Con la delibera del Consiglio d’istituto, secondo la Deputazione, «viene “cassato” dall'ultrasecolare istituzione scolastica cittadina l’intitolazione all’eminente astronomo reggiano padre Angelo Secchi (1818 – 1878), scienziato di fama mondiale, luminare nel campo dell’astrofisica, studioso della fisica solare e direttore a Roma dell’Osservatorio Astronomico del Collegio Romano. La Deputazione Reggiana – dice sempre la nota – lo ha annoverato tra i soci corrispondenti dal 1868 alla morte avvenuta nel 1878, anno in cui la città di Reggio gli intitolò la via cittadina: per decenni era l’ingresso dell’Istituto Tecnico a lui intitolato e che ha formato generazioni di geometri e ragionieri».
Le biografie Antonio Zanelli nasce il 3 aprile 1825 a Santa Maria in Chieve, nel Cremasco, e a Reggio Emilia approderà nel 1870 in quanto assegnatario, a partire dal 1871, della cattedra di Agraria. Fondamentale il suo contributo agli incroci delle razze bovine, soprattutto per produzione del Parmigiano Reggiano. Zanelli muore a Reggio nel 1894. Se uno (Zanelli) a Reggio ci arriva per coronare la propria carriera di illustre agronomo, l’altro (Secchi) a Reggio ci nasce per poi finire... addirittura sulla luna, su Marte e su un asteroide. La biografia di Padre Angelo Secchi, gesuita e astronomo nato a Reggio Emilia nel 1818, s’intreccia – al pari di quella di quella di Zanelli – con i moti che portarono all’Unità d’Italia. Se infatti, a causa dei moti del 1848 Zanelli dovrà rinviare la propria laurea, dopo il 1870, Secchi, già noto nel mondo accademico, incontrerà non pochi problemi per via dei cattivi rapporti tra lo Stato Italiano e la Chiesa cattolica. Ma questo non impedirà a Secchi di diventare uno degli accademici più stimati in tutta Europa, al punto da esser chiamato a far parte come delegato pontificio alla Conferenza internazionale per la definizione del "metro campione" a Parigi. In occasione del bicentenario della nascita la Nasa ha intitolato a Secchi un cratere lunare e un asteroide, il 4705. Che si spera non si abbatta su chi ha tolto il nome di Secchi alla scuola reggiana. l © RIPRODUZIONE RISERVATA