Gazzetta di Reggio

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Il caso

Il cane morto in garage. Parla un’ex vicina: «Quando lo teneva in balcone Diego soffriva: controllavo sempre che fosse vivo»

Serena Arbizzi

	Diego quanto veniva tenuto in balcone
Diego quanto veniva tenuto in balcone

Fabbrico, la donna racconta di aver fatto in passato segnalazioni su come fosse mal accaduti. «P purtroppo non è servito a evitare questo tragico destino»

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Fabbrico «Sto male, malissimo. Quando ho saputo che il povero Diego era morto, mi è tornato alla mente il suo strazio, quando lo scorso anno abitavo lì e lo vedevo sul balcone. Lo chiamavo sempre per controllare che fosse vivo». È commossa e al tempo stesso arrabbiata un’ex vicina di casa del proprietario del pitbull Diego, lasciato solo dal padrone partito per le vacanze.

L’animale è stato trovato in garage senza vita, morto di stenti, senz’acqua e in condizioni igieniche precarie. L’ex vicina ha realizzato più filmati che documentano che il cane veniva lasciato in balcone e non era accudito, a suo avviso, a dovere. «Avevo fatto segnalazioni a più enti, purtroppo non è servito a evitare questo tragico destino a Diego: purtroppo c’era paura di sporgere denuncia - racconta l’ex vicina -. Il cane era sempre sul terrazzo. Quando andavo a lavorare era sempre lì. Quando lo chiamavo non abbaiava neanche più, guaiva a malapena. Quando, poi, è stato rinchiuso in garage inizialmente grattava contro le porte, poi ha capito che non lo considerava nessuno e ha smesso», conclude l’ex vicina.  Il proprietario ha sostenuto, fin da quando mercoledì era stato contattato dalla polizia locale delll’Unione Pianura Reggiana, di aver dato il compito a un conoscente di dare da mangiare all’animale.

Sul caso, che ha destato scalpore in Italia, è intervenuta anche la deputata Michela Vittoria Brambilla che chiede sia applicata con rigore la legge che porta il suo nome e che introduce modifiche al codice penale e di procedura penale per inasprire le pene per i reati contro gli animali, come il maltrattamento e l’uccisione, con multe e reclusione che possono arrivare fino a 4 anni di carcere e 60 mila euro di contravvenzione. Brambilla ha annunciato di aver presentato denuncia e che si costituirà parte civile con la Lega italiana difesa animali e ambiente nell’eventuale processo. Dopo la morte del pitbull interviene anche la Lav (Lega anti vivisezione): «Se questa versione dovesse venire confermata, lasciare un cane rinchiuso in un garage a luglio, senza luce né aria per giorni non può rappresentare in alcun modo una sistemazione idonea in quanto non rispetterebbe le esigenze di sopravvivenza ed etologiche di nessun essere vivente, e sicuramente non di un cane. Le soluzioni per lasciare il proprio cane in occasione di una partenza sono ormai molteplici, non possono esistere giustificazioni di sorta per un comportamento di una tale gravità». Anche la Lav ha annunciato di voler sporgere denuncia contro il proprietario del cane e auspica che venga applicata minuziosamente la legge Brambilla: «Può configurarsi il reato di abbandono e di uccisione di animale perché il cane, rinchiuso e privato del necessario per sopravvivere, è stato di fatto lasciato agonizzare per giorni fino ad arrivare alla morte», dichiara Alessandra Ferrari, responsabile animali familiari Lav. l © RIPRODUZIONE RISERVATA