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Pizzimenti: «Il mio più grande successo è la salvezza della Reggiana»

Wainer Magnani
Pizzimenti: «Il mio più grande successo è la salvezza della Reggiana»

Il bilancio dell’ex direttore sportivo: «La Serie B è un patrimonio della città, dove ho scelto di vivere»

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Reggio Emilia Lasciare una società calcistica con stile e garbo significa mantenere sempre un comportamento professionale, rispettoso e umile, anche in un momenti delicato della vita sportiva. Marcello Pizzimenti ha scelto di uscire di scena ringraziando tutti i compagni di viaggio di questa splendida avventura con la Reggiana durata due anni, prima assieme a Goretti e poi in prima persona. «Inizio dai ringraziamenti – premette l’ex direttore sportivo granata – dal patron Romano Amadei che c’è sempre stato nei momenti più delicati, tutti i soci, dal presidente Salerno, i vice Fico e Cattani e coloro che hanno lavorato in sede, dietro le quinte. Poi i giocatori, Viali e Dionigi, i miei collaboratori Panfili, Haris e Ferrarello. Sono ringraziamenti sinceri e non di circostanza, perché ritengo che in questi due anni abbiamo fatto cose straordinarie, con più o meno difficoltà. Le nostre strade si dividono per tanti motivi ma rimane il rapporto di stima e amicizia».

«Abbiamo raggiunto l’obiettivo salvezza con una giornata d’anticipo - tiene a sottolineare Pizzimenti -. Nel calcio sono i risultati che fanno la differenza e che restano nella storia di un club. La Reggiana giocherà per il terzo anno consecutivo in serie B, ciò che non accadeva dagli anni novanta. È stata un’annata di sofferenza, fatta di alti e bassi, un campionato da montagne russe ma alla fine abbiamo tagliato il traguardo ed è ciò che conta per la società e per i tifosi. Abbiamo concluso la stagione avendo al nostro fianco una tifoseria straordinaria che ci ha accompagnato durante tutto l’anno ma soprattutto quando è stato il momento di fare lo sforzo maggiore per rialzare la testa. Di questo sono particolarmente felice ed orgoglioso». Uno dei segreti di questa salvezza si chiama Davide Dionigi.

«È un tecnico che ho scelto – prosegue Pizzimenti – perché avevamo bisogno della sua energia, della sua maniacale applicazione. Con Davide c’è stata fin da subito una grande sintonia e visione sulle situazioni da affrontare. È un allenatore ideale per la Reggiana e sono certo che farà bene». «La Reggiana è la società che ha fatto registrare il maggior minutaggio a livello di giovani anche se non otterrà il massimo dei contributi perché molti atleti erano in prestito. Ragazzi come Lucchesi, Sersanti, Ignacchiti, lo stesso Vergara che con la Reggiana sono migliorati e oggi sono richiesti da società di primo livello. Abbiamo inserito ragazzi di proprietà con delle prospettive interessanti, vedi Nahounou e lo stesso Maggio, anche se poco utilizzato. È stato acquistato il giovanissimo Motta che oggi rappresenta il portiere del futuro della Reggiana. Sono stati ulteriormente rinsaldati i rapporti con i maggiori club della serie A che hanno visto nella Reggiana un club dove far crescere i loro giovani» spiega. «Grazie al lavoro di tutto lo staff e in particolar modo di Dionigi abbiamo rivisto il vero volto di Cedric Gondo e di Natan Girma, atleti che sono in grado di fare la differenza. Manolo Portanova l’ho prelevato a titolo definitivo dal Genoa e oggi è un valore aggiunto per la Reggiana. Il suo rendimento, vedi gli 8 gol e i tanti assist, è stato decisivo per la salvezza. Reinhart si è dimostrato un elemento di sicuro affidamento ed è soprattutto cresciuto di personalità e autorevolezza». La Reggiana del futuro avrà solo 17 giocatori sotto contratto ma soprattutto a medio basso ingaggio. «Sono riuscito a mettere in pratica le direttive della società – aggiunge l’ex ds – che non prevedeva il rinnovo del contratto per gli Over 30. Abbiamo rischiato ma l’obiettivo finale ha esaltato questa filosofia. Oggi la società può fare scelte importanti, ringiovanire ancora di più l’organico e abbassare i costi. È difficile riuscire a coniugare questi due aspetti ma ci siamo riusciti». «C’è un aspetto che è passato sotto traccia ed è il lavoro di scouting che abbiamo fatto. Tanti video, relazioni, rapporti che possono rappresentare un futuro per il club. È un discorso di continuità lavorativa importante che continuerà ad essere un patrimonio della Reggiana. Un lavoro oscuro ma fondamentale per prendere giocatori di prospettiva a basso costo» rimarca. «Non mi stancherò mai di ringraziare i tifosi - sottolinea - perché nei momenti cruciali della stagione ci hanno aiutato e spinto. Nel finale di stagione, nelle quattro vittorie di fila, sono stati determinanti. Rivivo ancora con emozione la rimonta nel derby a Modena e contro lo Spezia. Quando la squadra era in svantaggio i nostri tifosi hanno alzato ancora di più i decibel del tifo. Abbiamo finito la stagione con un entusiasmo trascinante, non solo allo stadio ma in tutta la città». Non a caso Marcello Pizzimenti ha scelto di rimanere a vivere a Reggio Emilia. «Qui sono a casa mia – ammette – ho scelto la vivibilità di questa città, la sua corretta passione per il calcio. Sarò sempre un tifoso della Reggiana e anche un cittadino di Reggio Emilia».l © RIPRODUZIONE RISERVATA