Gazzetta di Reggio

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L’intervista

World Games, il reggiano Simone Barbieri campione del mondo di arco nudo

World Games, il reggiano Simone Barbieri campione del mondo di arco nudo

L’atleta del Malin Archery Team ha trionfato a Chengdu, una metropoli della Cina, nelle Olimpiadi degli sport che non fanno parte delle Olimpiadi

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Reggio Emilia Dopo la vittoria ai Campionati Italiani, Classe Senior Arco Nudo, l’argento agli Assoluti e il record italiano stabilito a Rovereto in luglio, l’arciere azzurro Simone Barbieri del Malin Archery Team si è laureato campione del mondo di arco nudo nell’edizione 2025 dei World Games di Chengdu, una metropoli della Cina. «I World Games - spiega il campione reggiano - sono le Olimpiadi degli sport che non fanno parte delle Olimpiadi poi, a volte, come per il triathlon, capita che alcuni sport dei World Games entrino ufficialmente nelle Olimpiadi. I World Games sono organizzati dall’International World Games Associationsotto il patrocinio del Comitato Olimpico Internazionale. Ci sono le bocce, l’arrampicata, il biliardo, il paracadutismo, molte discipline della ginnastica, tra gli altri e, infine, il tiro di campagna, cioè il tiro con l’arco di campagna, detto anche Hunter & Field».

Nello specifico che cos’è l’Hunter & Field?

«L’HF è una delle discipline di tiro con l’arco tra le più spettacolari. È formato da 24 piazzole, per intenderci, potremmo dire 24 buche del golf ma, al posto delle buche abbiamo dei bersagli di diverse dimensioni. Dodici piazzole sono a distanza sconosciute, Hunter, e dodici sono conosciute, Field, e i percorsi sono in mezzo alla natura, tra campi e boschi. All’H&F possono partecipare diverse tipologie di arco, dal longbow di legno, al compound passando per l’arco olimpico e, appunto, l’arco nudo, la mia specialità».

E com’è stata la gara che l’ha laureata campione del mondo?

«Stavo bene, ero in forma e il percorso non era particolarmente difficile. In qualifica sono arrivato primo distanziando il secondo di una trentina di punti che, nel tiro con l’arco, sono davvero tanti. Dopo sono iniziati gli scontri a eliminazione diretta ma, per quanto mi riguarda, avendo vinto le qualifiche, sono passato direttamente in semifinale. Per l’oro mi sono scontrato con l’australiano Simon Fairweather, già oro olimpico a Sidney 2000. Un avversario non facile, infatti abbiamo pareggiato in finale e ho vinto nel tiro di spareggio, detto shoot off, dove tiri una sola freccia e vince chi fa il punto più alto. Una bella emozione anche se, devo dire la verità, le emozioni più forti le ho vissute nella gara pareggiata con Simon. Al meglio delle tre frecce, Simon ha fatto due quattro e un cinque e, io, due quattro. Quindi, per pareggiare, avevo solo una possibilità, fare il punto più alto, cioè sei, con l’ultima freccia a mia disposizione. È stato il boato della folla a confermarmi che avevo fatto proprio il sei che serviva, ad una distanza di 45 metri».

Com’è Chengdu?

«Una metropoli immensa, che conta circa 20 milioni di abitanti, nel sud-ovest della Cina. Tra l’altro, leggendo qui e là, ho imparato che ne parla anche Marco Polo nel Milione. Chengdu si trova in una zona che i cinesi chiamano "zona paradisiaca" essendo una piana estremamente fertile».

Quali sono ora i suoi prossimi appuntamenti?

«Ho due europei e due campionati italiani, poi inizia la stagione indoor».

Che cosa si aspetti?

«Di salire su podio sia ai campionati europei sia a quelli italiani».